CHIESA DI SANTA MARIA NASCENTE
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ORATORIO MOROSINI
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I confini di Tavernelle
Tavernelle è una frazione composta da territorio di 4 Comuni : Altavilla Vicentina e Sovizzo per la maggior parte , e poi Creazzo e Montecchio Maggiore .
Si sono sempre identificati i confini con quelli della Parrocchia.
Partendo da Ovest , provenendo da Vicenza, si parte dalla rotonda “ Bonometti “ e si segue la strada Via Spino , ora Creazzo , fino via dei Laghi , si gira a sinistra e si prosegue fino ad incontrare via Spessa ( Comune di Creazzo ) , si prosegue per via Spessa fino ad incontrare Strada Provinciale Peschiera dei Muzzi e si gira a sx. Fino a trovare – a dx – viale degli Aceri . Si prosegue diritto oltre il Nuovo parco Nikolaienswka fino ad inserirsi in via del Cornale , si gira a sx fino a via Cordellina e si prosegue a dx. fino a Casa Sette -oltre è Montecchio Maggiore - : si ritorna ed a dx prosegue per via del Sasso Moro fino ad inserirsi sulla strada Regionale 11 ( ex Strada statale 11 Padana Superiore) : giri a sinistra fino alla fine della mura di villa Colombaretta e prendi la dx., via Solferino fino alla Ferrovia Milano-Venezia . Seguendo la ferrovia fino al cavalcaferrovia di via N.Paganini poi si trova la strada -a sx- proveniente da Vicenza e ci si ritrova alla rotonda “Bonometti “ da cui si è partiti.
La Madonna Trafugata
Tutti gli abitanti di Tavernelle, fin da quando erano solo circa trecento , sono sempre stati partico-larmente devoti alla statua della Madonna che trova la Sua collocazione nel primo altare di sinistra, appena entrati nella Chiesetta-Oratorio Morosini .
Questa devozione si evidenzia particolarmente nel mese di settembre , in quanto il giorno 8 si festeggia la Natività di Maria Vergine, Patrona di Tavernelle e “ titolare “ della statua della Madonna di cui sopra.
Fino all'erezione della Parrocchia di Tavernelle , 18 agosto 1964 , la frazione sottostava alla Parrocchia di Altavilla , ed il Parroco (od il Cappellano) celebrava settimanalmente una S. Messa presso l'Oratorio Morosini: questa S. Messa veniva officiata nel giorno di domenica. Nell'anno 1938, fu inaugurata ad Altavilla la nuova Chiesa arcipretale : mentre prima si era obbligati a salire il colle per raggiungere – alla Rocca - la Chiesa di S. Urbano, ora con la nuova parrocchiale adempiere al dovere domenicale era più facile per cui la S. Messa a Taverrnelle veniva celebrata nel giorno di venerdì.
Accudiva alla Chiesetta la “ Efa campanara “ - Genoveffa Zatton - figlia di Guerrino che era il titolare per diritto di discendenza della cura della Chiesetta , ed a cui il padre aveva affidato il compito: avvenne così che un venerdì di agosto dell'anno 1938 il Parroco di Altavilla Don Giuseppe De Munari compie il rito della S. Messa ed i fedeli che avevano assistito alla sacra funzione se ne tornano a casa.
La Efa invita – come di consueto - presso la Sua abitazione , adiacente alla Chiesetta , il Parroco ed il sacrista Tilio Massaia (Attilio Mattiello) ed offre Loro il caffè. Questi poi se ne vanno e la Efa accudisce le faccende di casa; dopo circa un'ora ritorna in Chiesa per rimettere a posto quanto poteva aver bisogno di essere riordinato.
Giunta innanzi all'altare della Madonna per poco non sviene : la Sacra Statua non c'è più !
Corre a casa e lo grida al padre: Papà i gha robà la Madona !
Il padre va in chiesa e vede che effettivamente la statua non c'è più, ed allora dice alla figlia di avvisare Ninin Corona (Tecchio Giusto, titolare dell'albergo-trattoria “ Leoncino “) , cui era legato da profonda stima ed amicizia .
La Efa corre, ed arriva senza fiato di fronte a Ninin Corona che sulle prime non vuol credere a quanto afferma la Efa, ma poi quando questa si è un po' calmata si fa ripetere quanto è successo e la invita a ritornare a casa : intanto la notizia fa il giro del paese e tutti si domandano come può essere successo questo grave fatto e chi può essere stato a compierlo.
E' doveroso, per poter meglio capire il seguito, fare presente che Ninin Corona non era proprio quello che si dice un “ basabanchi “, tutt'altro, ma l'amicizia che lo legava alla famiglia Zatton, di cui era anche un po' benefattore, ma soprattutto alla Efa che era di casa, aiutava la moglie ad accudire alle faccende domestiche ed era amata dai figli Luciano , prematuramente scomparso, Piero e Lina faceva si che Ninin fosse il referente privilegiato di Efa.
Il primo pensiero di Giusto Tecchio fu di inviare – in incognito - una persona in Chiesa ad Altavilla - una premonizione ? - per vedere se la statua fosse stata portata lì. Chiese a Bepi Postin (Giuseppe Meneguzzo) se poteva arrivare ad Altavilla e , senza destare sospetti , vedere se in Chiesa c'era la statua della “ nostra “ Madonna.
Al suo ritorno, l'affermazione: la statua fa bella mostra di sé di fianco all'altare maggiore sulla navata sinistra .
Allora Ninin Corona chiama alcuni compaesani , racconta del trafugamento, e con loro elabora un piano per il ripossesso della statua .
Alla domenica successiva si ritrovano alle ore 10.30 di fronte al Leoncino Ninin Corona , Osvaldo Berti , Bepi Postin (Giuseppe Meneguzzo), Tilio Tega (Attilio Groppo), Armano Frigo, Nibale (Annibale) Tomasi, Sandro Staliero (Alessandro Tessari), Piero (o Pio o Giovanni non ricordo bene) Stefani, Guido Zanovello, Bepi (Giuseppe) Cecchetto, Toni (Antonio) Frigo e qualche altro, e partono per andare alla “ Messa dei siori “ - Messa dei Signori come si diceva allora – alle ore 11 ad Altavilla. Entrano in Chiesa e si vanno a posizionare nei primi posti , davanti all'altare e vicino alla statua della Madonna : entra il Parroco per celebrare la S. Messa e vedendo tutte queste persone mai viste prima in Chiesa ad Altravilla, resta un attimo turbato ed impallidisce temendo un gesto eclatante durante la S. Messa, ma invece tutto fila liscio fino alla benedizione finale .
Dopo di questa Ninin Corona ed Attilio Groppo , senza proferir parola , prendono la statua della Madonna, ed assieme agli altri compaesani si incamminano in gioiosa processione verso Tavernelle: qui giunti innalzano sul suo piedestallo la statua , acclamati da tanta gente che aveva riem-pito la Chiesetta, appena saputo della azione felicemente conclusa. Veramente la conclusione si ebbe più tardi, presso il Bar Garzotto e la trattoria Leoncino, che offrirono gratuitamente vino ed aperitivi a tutti .
Si seppe poi che la statua fu trasportata ad Altavilla dal Mattiello e dal Parroco, stesa su una coperta, con un carrettino trainato a mano : se ne andò trafugata e tornò con tutti gli onori che si meritava.
Don Giuseppe De Munari non spiegò mai il Suo gesto , che valse ad alimentare ancor più l'acrimonia che divideva all'epoca gli abitanti di Tavernelle ed Altavilla: inconsapevolmente riuscì ad affiatare ancor più la popolazione di Tavernelle ed a far crescere maggiormente, se ce ne fosse stato bisogno, la devozione verso la venerata Madonna.
giornale “ La Tabernula “ n° 1 di data Natale 1992 - Testi di Renato Piccolo