Santa Teresa Benedetta della Croce (Edith Stein)
9 agosto 2024
"Ti farò mia sposa per sempre."
Nella festa di santa Teresa Benedetta della Croce, al secolo Edith Stein, la liturgia propone come prima lettura una selezione di versetti tratti dal profeta Osea. In essi si ascolta una
voce che evoca la presenza della persona amata con tale intensità da renderla presente. All’inizio, infatti, si sente una voce in prima persona che parla dell’altra in terza persona, annunciando: «La condurrò nel deserto e parlerò al suo cuore» e «Là mi risponderà». In seguito, il dialogo si realizza tra un «io» e un «tu» reciprocamente presenti: «Ti farò mia sposa [...] e tu conoscerai il Signore».
Le parole dell’oracolo divino rivolte a Israele infedele, diventano, così, nel contesto liturgico parole che evocano la vocazione alla consacrazione verginale: è Dio colui che per primo cerca e invita a entrare in relazione sponsale con lui.
Anche la parabola delle dieci vergini, lungi dall’essere un invito all’individualismo e all’indifferenza nei confronti dei bisogni altrui, riguarda la relazione con lo sposo ed esorta a restare focalizzati sull’incontro con lui.
La vita di Edith Stein e il suo originale cammino di santità vengono messi in risalto da queste letture. Ebrea di nascita, filosofa della scuola fenomenologica, diventata agnostica e poi cattolica, monaca carmelitana, mistica e martire, Edith ha vissuto un’intensa ricerca, fino a scoprire di essere prima di tutto cercata e non anteponendo nulla all’incontro con Dio.
Edith Stein nacque nel 1891 a Wroclaw – Breslau in Germania. Nata e formata nella religione giudaica, insegnò egregiamente per diversi anni filosofia, tra grandi difficoltà. Accolse la vita nuova in Cristo attraverso il sacramento del Battesimo e, preso il nome di Teresa Benedetta della Croce, fece il suo ingresso tra le Carmelitane scalze di Colonia, dove si ritirò nella clausura. Durante la persecuzione nazista, esule in Olanda, venne catturata e nel 1942 deportata nel campo di concentramento di Oswiecim – Auschwitz presso Cracovia in Polonia, dove venne uccisa nella camera a gas.
Nel 1998 viene canonizzata da Giovanni Paolo II e, nel 1999, dichiarata, con S. Brigida di Svezia e S. Caterina da Siena, Compatrona dell’Europa.
✠ Dal Libro del Profeta Osèa (Os 2,16.17.21-22)
Così dice il Signore:
«Ecco, la condurrò nel deserto
e parlerò al suo cuore.
Là mi risponderà
come nei giorni della sua giovinezza,
come quando uscì dal paese d’Egitto.
Ti farò mia sposa per sempre,
ti farò mia sposa
nella giustizia e nel diritto,
nell’amore e nella benevolenza,
ti farò mia sposa nella fedeltà
e tu conoscerai il Signore».
(riflessione tratta da www.lachiesa.it)